La dipendenza da cocaina è, purtroppo, un fenomeno in aumento e diffuso soprattutto tra le persone più giovani che difficilmente ne riconoscono i rischi a medio e lungo termine.

La cocaina è lo psicostimolante più potente presente in natura e diventa attrattiva con la promessa illusoria di regalare prestazioni migliori; inoltre, la sensazione di euforia a cui si accompagna inganna sempre più persone, che ammettono solo con difficoltà la loro condizione di dipendenza.

In realtà, gli effetti a breve e lungo termine sono davvero importanti.

Di tutte le sostanze è quella maggiormente associata ai contesti sociali: chi ne fa uso per la prima volta generalmente vi è indotto dalle persone e dagli ambienti che frequenta, anche più di quanto avvenga per altre sostanze stupefacenti.

Però dalla dipendenza da cocaina è possibile uscire, proprio come dalle altre dipendenze. Capire meglio il fenomeno, rendersi conto dei rischi e degli effetti sul cervello può essere un aiuto prezioso sia per chi si trova in un periodo di difficoltà sia per chi gli sta vicino.

Riconoscere un cocainomane: il comportamento

I segnali d’allarme principali sono da cercarsi nel comportamento della persona o meglio nei cambiamenti dei comportamenti usuali, come ad esempio:

  • Minore interesse verso il mondo esterno
  • Sbalzi di umore, reattività, ricerca di denaro
  • Smarrimento, isolamento, confusione mentale
  • Perdita di interesse per bisogni biologici (appetito, sesso..)

Quando la persona con dipendenza patologica dimostra un interesse sempre minore per per il proprio lavoro, gli amici, gli sport e la vita che conduceva in precedenza siamo di fronte a un segnale molto forte di malessere e sofferenza.

È possibile che la sostanza stia diventando il suo unico interesse per cui il tempo che prima impiegava per coltivare relazioni sociali, passioni, lavoro adesso lo usa solo per procurarsi ed usare la cocaina.

La cocaina può far insorgere, anche in persone che non ne hanno mai sofferto prima paranoie, manie di persecuzione e disturbi psichiatrici di vario genere ed entità. La sostanza altera il funzionamento cerebrale quindi la percezione del mondo e i comportamenti della persona.

I parenti e gli amici notano allora sbalzi di umore imprevedibili, reattività anche in apparenza immotivati.

Spesso chi usa cocaina è assente, si chiude in sé stesso e non presta attenzione agli altri o al contrario, può mostrarsi eccessivamente gioviale ed allegro, ma al tempo stesso confuso e incapace di formulare pensieri coerenti.

Cosa spinge all’uso di cocaina

Riconoscere chi fa uso di cocaina è più semplice se si ha ben chiaro il quadro complessivo della persona, il suo carattere, le sue motivazioni e le sfide in cui si è impegnato nella vita. Spesso chi fa uso di cocaina ricerca uno stato di eccitamento che non si riesce a ottenere dagli stimoli della vita quotidiana. Diversamente può può succedere che in preda a sentimenti negativi, o relazioni difficili, l’uso di cocaina possa apparire allora come una facile via di fuga, così come può essere utilizzata come un tentativo di allontanare vissutivi depressivi o non pensare a un trauma mai completamente superato.

La cocaina è una sostanza subdola, crea dipendenza psicologica fin da subito e altera le percezioni individuali. Generalmente l’utilizzatore nega, a sé stesso e agli altri, di avere un grave problema.

In caso di dubbi: 

Se pensate o avete il sospetto che un vostro caro faccia uso di cocaina chiedete aiuto, rivolgetevi subito a un professionista delle dipendenze, in quanto prima si inizia un trattamento adeguato maggiori sono le possibilità di successo. Un programma terapeutico ben strutturato aiuterà il vostro familiare a riprendere il controllo della propria vita e ad affrontare e risolvere le motivazioni che lo hanno portato all’uso.

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